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Stromboli

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da"il Melograno"(poesie d'amore)


Stromboli.


Si, ti prendo le more e distendesti
il braccio snello e forte nel cespuglio
intricato come i tuoi capelli
lo ritraesti e, girandoti di scatto,
mi mostrasti quei frutti rossi
dolci e selvaggi come la tua terra.
Ti riempivano il palmo della mano
e me li donasti, ridendo.

La camicia bianca aperta in petto
fu calice al piu’ bel sorriso
lo sguardo penetrante e fiero
mi dava forza e mi piegava
a ineluttabile resa,

che’ non volli vedere ombra
nella stagione dell’oro.

Ma una macchia di rosso
su tutto quel candore
fu presagio improvviso
di una innocente golosita’,
punita.

Uno splendore io ti vidi
col piccolo cuore della vita.
Il tuo abbraccio mi trascinava via
quasi sollevandomi dasl suolo
mentre gridavi a squarciagola
“Non sono more,
con gelsi rossiiiiiiiiii……”

“Rossi”.ci rispose l’eco.

Un’immagine ferma nella mente
di te che ridi, la camicia
macchiata di more o gelsi rossi
come vuoi tu,accende nei miei sensi
cio’ che quel giorno fu per me l’amore.
L’avrei rivista per tutta la mia vita
una carezza prima che sia sera
la corsa a piedi nudi sulla sabbia
l’erta del monte con il fuoco in cima.
La bianca camicia e’nel mio cuore
emerge fra gli stracci della vita
fiammeggia rossa in tutto il suo splendore
e mi riaccendi sempre tu, l’amore.

ad Enzo.

_____________________________Nicole

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